Nelle ultime ore, chi ha postato la fotografia (che per la cronaca non è quella che pubblichiamo) di tre bambini uccisi dalle bombe di Israele, ha avuto l’amara sorpresa di vedersele cancellate. Facebook insomma censura un fatto di cronaca terribile, rimarcando il fatto che finché usi lo strumento per comunicare con gli amici, per baccagliare, e condividere stupidaggini, non ci sono problemi. Anzi diventi utile per indagini di mercato. Sconcertante comunque che ogni forma di libera informazione, di condivisione, viene cancellato definitivamente mentre foto del genere dovrebbero essere divulgate, condivise il più possibile affinché l’opinione pubblica si renda conto della carneficina che è in atto in Palestina. Chi è dietro a Facebook, e, cancellando e censurando, non fa altro che coprire dei crimini contro l’umanità.
(Nuova Società)
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