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Mamma io sono qui

Mi ero appena laureata quando ho scoperto di essere incinta!Naturalmente entrano in ballo un sacco di cose… La paura,  la delusione per i genitori,  le chiacchiere inutili e fuori luogo della gente! Tutte queste cose aumentano nel momento in cui ti ritrovi da sola… Ma nonostante tutto ho avvertito quella voci10487417_10208218384403492_2586299591420411700_nna che diceva: “mamma io sono qui”… E allora me ne sono fregata di tutto e di tutti e sono andata per la mia strada… E ora Andrea ha 2 mesi! È un bambino stupendo e mi si riempie il cuore di gioia ogni volta che mi guarda e ride. Questo bambino non ha un papà, ma ha l’amore di una mamma che fa per quattro, dei nonni e una marea di zii! Sono veramente felice… E me ne frego delle notti insonni o del ”corri corri” per preparare un esame per l’università… Quando mio figlio mi guarda e mi sorride, io ho tutto quello che mi serve per sentirmi felice ed orgogliosa della mia scelta


-M.

Ero cambiata totalmente, non ero più la ragazza di sempre, una parte di me se ne era andata e non sarebbe mai più tornata.

Erano un paio di giorni che mi sentivo strana, così sono andata dal medico per parlargli e lui mi ha segnato le classiche analisi. Non sapevo cosa fare e sono entrata in una farmacia e ho comprato un test. Sono tornata a casa e l’ho fatto … risultato positivo. In quel momento non sapevo cosa provavo, piangevo ma ero felice, era tutto così strano.Il giorno dopo sono andata a farmi altre analisi, sono risultate positive con un valore di 514. Ho parlato con mia madre e con il mio fidanzato. Lui dopo una settimana mi ha lasciato e mia madre mi ha detto che per, qualsiasi cosa, lei stava lì. Non volevo crearle problemi… così ho deciso di abortire. La mia scelta si è basata su ragionamenti freddi e distaccati. Era estate, ero sola e non sapevo più cosa fare. E’ passato il tempo, era quasi la fine di settembre e dovevo riniziare scuola. Sono andata al consultorio ma ero parecchio avanti con le settimane e non sapevo se sarei riuscita a farlo, anche perché che mio padre era all’oscuro di tutto, e ci sarebbe voluto più tempo per le pratiche. Sono passati i giorni, ormai la scuola era iniziata, non volevo andarci con la pancia, ma dovevo. Con il passare del tempo pian piano iniziavo a ripensare alla mia scelta, i dubbi erano troppi. Ma è arrivato quel giorno…ho fatto l’intervento. Lo stesso giorno non ho avuto alcun ripensamento, ma il giorno dopo è stato tragico. Ero cambiata totalmente, non ero più la ragazza di sempre, una parte di me se ne era andata e non sarebbe mai più tornata. Da quel momento non mi sono più ripresa, continuo a piangere ogni sera, nonostante siano passati tre mesi dall’intervento. Continuo a pensare a quella maledetta scelta, anche se in fondo mi sembrava quella giusta. Io non sarò mai più come prima …e mi odieró per sempre.

-M.

Il Video che Sta Facendo Cambiare Moltissime Donne!

 Un Video tutto da vedere per riflettere sul senso compiuto della vita:

Per riflettere…Questo video fa veramente riflettere….

Pubblicato da Non rinunciare al tuo bambino su Giovedì 28 gennaio 2016

Miss Usa 2014 Racconta: “Sono stata Concepita da uno Stupro”

Valerie Gatto, reginetta di bellezza della Pennsylvania, è Miss Usa 2014 e si è laureata con lode all’università di Pittsburgh, ma non è questa la notizia.
Dietro il sorriso e la luminosa corona di Miss, la 24enne nasconde un terribile segreto svelato all’indomani dall’incoronazione: “Sono stata concepita dopo uno stupro“.

Miss Nevada USA Nia Sanchez is crowned Miss USA during the Miss USA 2014 pageant in Baton Rouge, La., Sunday, June 8, 2014. (AP Photo/Jonathan Bachman)
Miss Nevada USA Nia Sanchez is crowned Miss USA during the Miss USA 2014 pageant in Baton Rouge, La., Sunday, June 8, 2014. (AP Photo/Jonathan Bachman)                               Valerie Gatto, classe 1989, è una cristiana praticante che ha stupito mezza America quando si è raccontata così: «Dio è la ragione del mio essere al mondo». Di più, la reginetta di bellezza ha raccontato senza alcuna esitazione, neanche davanti ai giornalisti, di essere “figlia” di una violenza sessuale, e la sera dell’incoronazione ha pensato subito di ringraziare il Signore «per avermi condotta fin qui. Per questo non mi faccio fermare dal mio passato o dalle avversità».maxresdefaurlt

LA VIOLENZA. La ragazza non ha mai fatto mistero del dramma in cui è stata concepita. Quel giorno sua madre, all’epoca diciannovenne, fu aggredita e violentata all’uscita dal lavoro. L’uomo, con un coltello in mano, minacciava anche di ucciderla. Fortunatamente, però, una luce si accese lungo la strada e lo stupratore, spaventato, scappò lasciando libera la donna. «Penso a quella luce come all’angelo custode di mia madre e mio», dice oggi la Miss.


LA FAMIGLIA.
Sua madre inizialmente aveva pensato di dare la bambina in adozione, ma alla fine decise di tenerla anche grazie alla famiglia, che le promise tutto il supporto necessario: «Se Dio permette una cosa ti dà la forza di portarla», disse la nonna di Valerie a sua madre. La piccola crebbe in una casa piena di amore, dove fu educata alla speranza e alla fede che «è al primo posto della mia vita: sono cresciuta nella comunità cristiana e ho visto anche mia madre aiutare i bisognosi». Per anni, infatti, la madre di Valerie si è occupata del servizio ai più poveri della parrocchia, insegnando alla figlia che «non importa quanto poco hai, occorre ridare quanto si è ricevuto».

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LA LUCE NEL BUIO. «Sapere come sono stata concepita non mi ha impedito di crescere», ha ribadito Miss Pennsylvania ai cronisti stupefatti. «Anzi mi ha fortificato: vedere il sacrificio di mia madre e della mia famiglia mi ha fatto capire che non importa cosa ti sia successo, anzi i limiti e le difficoltà ti rafforzano. Ho imparato a trarre vantaggio da ogni ostacolo». Durante il concorso la ragazza ha ricordato che sua madre le diceva sempre che era la luce della sua vita: «Sento il compito di essere una luce nel buio. Dal momento del concepimento nella mia vita c’è sempre stata la luce associata al buio: la mia storia è dura ma ha aiutato tante persone». Oltre a recitare, Valerie attualmente lavora nel settore marketing ed è impegnata nel volontariato con i bambini svantaggiati e contro le violenze sulle donne.

Ho pagato il killer per l’uccisione del mio bambino.

Mi chiamo Milena, abito a Milano. Anni fa, quando mi sono accorta di essere in stato di gravidanza, per il banale incidente della rottura del profilattico, ho trascorso 45 giorni di profonda disperazione, angoscia, paura, ansia, depressione. Avevo sposato un uomo che giocava a soldi. Mio padre era molto malato. Dalla mia città ci siamo trasferiti al paese di mio marito. Lui, alla sera, usciva sempre, andava al bar a giocare a carte e puntava una cifra. La sera stessa del nostro matrimonio, i nostri vicini di casa dissero che sarebbero venuti a portarci i doni. Mio marito era nervoso, non riusciva a stare fermo e, dopo breve tempo, mi disse che sarebbe andato al bar, a prender eun caffè con gli amici. Con molta fatica riuscii a trattenerlo, ma in seguito non è mai rimasto in casa, nei cinque anni del nostro matrimonio.

Non vedevo una lira del suo stipendio, ma lui pagava la spesa; non sapevo nemmeno in quale giorno percepiva lo stipendio. Eppure mio marito era buono, forse anche troppo; si prodigava molto per gli amici, riconosceva i sacrifici che facevo in casa e quello che sopportavo riguardo a sua sorella. Abitavamo in una piccola frazione e, anche se avevo la patente, non mi muovevo mai. Ero esasperata, gli dicevo che alla prima occasione me ne sarei andata, ma lui pensava che io scherzassi. Gli ho detto centinaia di volte che se avesse smesso di giocare, sarebbero cambiate molte cose fra me e lui. Sua sorella disturbava molto il nostro matrimonio. Spesso entrava in casa senza chiedere il permesso ed inveiva violentemente contro di noi, con minacce di buttarci fuori casa.

Chi avrebbe messo al mondo un bambino in quella situazione di guerra? Mi ero premunita, ma mi è andata male. In quei 45 giorni ero in preda al panico per la paura dell’aborto, ma allo stesso tempo avevo una grande contentezza nel cuore, quel bambino così piccolo mi confortava in quei giorni, era un grande segreto, una dolce comunione fra noi due soli, non mi faceva più sentire così sola.

Se avessi avuto un pò di pace dentro di me, se fossi stata lontana da quel posto, ma soprattutto, se avessi avuto la conoscenza di Dio che ho ora, oggi il mio bambino avrebbe 12 anni, sarebbe felice con me; comunque, il mio piccolo è seduto qui accanto a me, in spirito, mi sprona a scrivere questa lettera affinchè siano salvati molti bambini e molte donne siano felici. In quel periodo non sapevo a chi rivolgermi, dove chiedere aiuto, non potevo confidarmi con nessuno e mi guardavo bene dall’avvicinarmi a qualche consultorio, proprio perchè in quegli uffici, come in quasi tutti gli uffici italiani, gli assistenti sociali sono freddi, distaccati, metallici e dopo avere trascritto i miei dati, mi avrebbero detto: “Torni il tal giorno, all’ora tale.”

Il mio bambino ed io non potevamo aspettare il “tal giorno”. Avevo bisogno di amare, il futuro mi spaventava a morte, tutto un pesante fardello di continue sofferenze gravava sulle mie spalle, già prima del matrimonio. Quel piccolo bambino soffriva molto perchè sapeva che stavo per prendere una decisione letale per lui, chiedevo perdono a Dio, a tutti i bambini abortiti nel mondo e a tutti i fratelli che vivono sulla terra. Fino a qualche anno fa, non sapevo che un bambino appena concepito sentisse il litigio dei genitori o la madre che non lo accetta e ne potesse soffrire, ma pensavo che nei primi giorni fosse solo un grumo di sangue, non in grado di recepire sensazioni, emozioni, sentimenti, gioie, dolori. Chiedo a tutti di perdonarmi.

Ho preso appuntamento con il ginecologo, che ha cercato di farmi capire in poche parole, che era il mio primo bambino, di tenerlo, che ne sarei stata contenta e me lo ha ripetuto altre due volte. Ma purtroppo ho scelto l’aborto. Ho pagato il killer per l’uccisione del mio bambino.

Sono stata ”Vittima di un Aborto Volontario”

Ciao! Il mio nome è Giulia. Vorrei raccontare la mia testimonianza.
Anch’io come tante altre ragazze, donne.. sono stata “Vittima di un Aborto Volontario” ma non mi definirei vittima.
Bhe! Il 7 gennaio 2015 ho scoperto di portare in grembo un bambino. Ho subito fatto le analisi ed ero incinta di 3/4 settimane. La mia reazione è stata davvero brutta. Non volevo assolutamente quel bambino. Stavo e sto tutt’ora con il mio ragazzo, da un anno e 4 mesi, ma all’epoca erano solo 3 mesi che stavamo insieme.. Io avevo 17 anni e non mi sentivo pronta a diventare madre, non volevo rinunciare alla mia vita. Sono stata giorni interi a decidere, a pensare..
Nel frattempo il mio ragazzo mi pregava dicendo di tenerlo..
Ma alla fine ho preso la decisione di abortire! Il 10 febbraio 2015, alle 7:30 mi sono presentata all’ospedale… Credetemi in quel momento mi sentivo davvero stupida.. mi sentivo fallita! Mi hanno fatto entrare in quella stanza, una stanza fredda… eravamo in 4 quel giorno a fare l’intervento. Sopra il mio letto c’erano tutti gli attrezzi che avrebbero usato in medici per UCCIDERE il mio bambino. In quel momento, sarei voluta solamente uscire da quella stanza e a gridare al mondo che quel bambino volevo tenerlo con me! Ma sono stata codarda ed egoista. Mi hanno in sala operatoria… Al mio risveglio mi sentivo libera. Dopo quattro mesi sono caduta in depressione.
Oggi dopo quasi un anno dal mio aborto posso solo dire a tutti quelle che pensano di farlo… Vi prego, non abortite.

testimonianza aborto

Io oggi dopo quasi un anno mi sogno sempre una bambina… stessi occhi miei, stessi capelli ricci come i miei.
Penso a quel bambino che oggi poteva essere qui, con me! Vorrei solo poter tornare indietro, per scappare via da quella stanza. Vorrei poter stringere tra le braccia il mio piccolo bambino/a!!
Vorrei fare tante cose… Ma non posso fare più niente.
Posso solo portarmi dietro questo mio grande dolore! Tante volte ingiustamente ho dato la colpa al mio ragazzo, pensando che lui mi dicesse di volerlo solo perché sapeva che ero io che lo volevo! Ma la colpa non era di nessuno. La colpa qui era solo la mia. Se solo mi fossi imposta a quest’ora mio figlio sarebbe qui insieme a me! Ragazze per favore… Non fate il mio stesso errore.

Siamo fatte per dare la vita, parla una ragazza di ventiquattro anni che cresce sua figlia da sola

Entro in questa pagina e leggo storie di chi ha condannato a morte i loro stessi figli! Non c’è motivo che tenga nel condannare a morte una creatura innocente, volontariamente! Mentre dovremmo parlare di quanto è bello dare la vita! Parla una ragazza di ventiquattro anni che cresce sua figlia da sola, e mai e poi mai ha pensato di uccidere la propria bambina! Ho voluto la bicicletta e ho pedalato! Non c’è amore più grande di un figlio e per quanto possa essere tragica la situazione di ognuno,la paura di essere da sole e il giudizio della gente, i bambini non si uccidono. Faccio da madre e da padre, a volte è difficile ma basta guardare il suo viso per andare avanti..lo rifarei altre mille volte. Fatevi forza! Siamo donne, ci prendiamo e ci lasciamo da sole..abbiamo una forza enorme! Siamo fatte per dare la vita. E anche se non abbiamo un uomo vicino, un figlio vale molto di più!

-R.

Come uomo, l’aborto mi ha ferito

Testimonianza post-aborto di Michel Hermenjat

In passato ero favorevole all’aborto, ma ho cambiato idea. Mia moglie ed io abbiamo fatto ricorso all’aborto, circa vent’anni fa, pensando di risolvere una situazione e di fare la scelta giusta. Molti ci hanno incoraggiati, ma le conseguenze fisiche e psicologiche furono molto grandi. Tutta la nostra vita di coppia ed anche la relazione con i nostri figli nati vivi, sono stato sconvolte dall’aborto.

Avevamo pensato che la nostra vita sarebbe continuata come prima, ma ci sbagliavamo. Restava una traccia, come un’assenza. Abbiamo avuto bisogno di molto tempo, prima di poterne parlare in coppia e poi con i nostri figli. Da cinque anni abbiamo deciso di parlarne con altri e spesso incrociamo la strada di coppie che condividono con noi la loro sofferenza, per aver fatto ricorso all’aborto.

Spesso oggi si tende a minimizzare le conseguenze psicologiche derivanti da un aborto. Ed è anche vero che vent’anni fa nessuno ci ha proposto un’alternativa. Come uomo, l’aborto mi ha ferito. È il mio più grande fallimento: ho accettato la peggiore delle soluzioni. E soprattutto, non ho realizzato l’angoscia della mia compagna. Però, ho avuto anche il sentimento di essere stato tradito. Mi avevano assicurato che l’aborto avrebbe risolto un problema momentaneo. Invece è stato proprio l’opposto. La vera felicità per un padre è imparare a dare la sua vita per i suo figli. È una trappola per un uomo pensare che può sganciarsi dalla sua responsabilità o può disporre impunemente di un diritto sulla vita dei suoi figli.

Oggi testimonio per evitare che altri vivano tutto questo dolore. È molto difficile per un padre fare il lutto di un bambino abortito. Ma nella mia esperienza la Grazia chiesta e ricevuta da Dio, ha guarito la mia famiglia e le ha dato sicurezza e speranza.

Centri di Aiuto alla Vita (CAV)

I Centri di Aiuto alla Vita (CAV) sono associazioni di volontari, apartitiche, di ispirazione cattolica, facenti parte del Movimento per la Vita, finalizzate ad ad aiutare le donne alle prese con una gravidanza difficile o indesiderata, oltrechè sostenere le giovani madri prive di mezzi o sprovviste delle capacità necessarie a fornire le cure al figlio, al fine di prevenire il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza.
Ai Centri di Aiuto alla Vita possono rivolgersi:
– la donna o la coppia che aspetta un bambino e si trova in difficoltà;
– la donna o la coppia che ha abortito e sente il bisogno di un sostegno.
I Centri di Aiuto alla Vita offrono servizi quali:
– test di gravidanza gratuito e riservato;
– sostegno alla donna o alla coppia in difficoltà;
– ospitalità per la madre e per il bambino nelle proprie case di accoglienza;
– distribuzione di corredino e attrezzature per neonato.

 

Dove sono ?

Mappa dei CAV

sos vita    800813000

Il Rimorso di una Vita

E cosi all’improvviso anche io mi ritrovo su questa pagina e leggo le storie di mamma “mancate” ed ecco che penso alla mia opportunità mancata ,al rimorso della vita… Ho conosciuto l’uomo della mia vita all’età di tredici anni, e dopo un anno di corte spietata riesco a conquistarlo, io quattordicenne ,lui ventenne. Una storia difficile perchè non voluta dai miei, dai miei amici, lui con il suo carattere particolare, io una ragazzina capricciosa e stupida, lui invece voleva una donna da sposare, ma io l’ amavo da morire, Dio quanto l’amavo..Dopo tre mesi lui decide di andare a lavorare a 500 km di distanza, e io ancora liceale aspettavo che tornava…un amore mal dimostrato il mio, ma un eterno amore. Avevo 08un sogno non condiviso,arruolarmi, e poi avere una vita con lui, il suo sogno invece era quello di sposarmi a diciotto anni. Ho vinto io, la capricciosa. A diciotto anni mi sono arruolata e dopo neanche un mese ho scoperto di essere incinta. Lui l’uomo piu felice del mondo io la ragazza piu’ triste. Avevo paura della mia famiglia,di averli delusi ,di non poter inseguire quel sogno…e quindi ho deciso per l’aborto. Mi ha pregata fino ad un attimo prima di entrare in quella sala operatoria ,scongiurata di non farlo,ma io davo a lui tutte le colpe perchè credevo l’avesse fatto apposta per rovinarmi…l’ ho umiliato fino alla morte. Uscita da quella stanza lui era ancora li a cercarmi,io gli urlavo contro , tornati a casa me lo sono ritrovato lì e l’ho cacciato via come un cane bastonato. Solo mia mamma sapeva della gravidanza , ma nulla ha fatto per fermarmi….. Con il tempo la nostra storia è finita. Oggi sono passati 11 anni, non stiamo più insieme e io ancora non mi perdono quello che ho fatto. Ancora penso…sempre… a come sarebbe stata la mia vita, se ora avessi avuto la mia famiglia con l’uomo che pensavo e ancora penso sia stato e sia quello della mia vita. Lui oggi ha la sua vita, ma so che nonostante tutto gli manco ,come lui manca a me. E per tutta la mia vita sarà cosi,una vita che non sarà piu la stessa senza di lui e senza noi. Il rimorso di una vita, l’errore che ti cambia la vita. Ho distrutto 3 vite. Ma la mia l’ho cancellata…