Bergamo: Mamma coraggio rifiuta l’aborto: “Fate come me”

 

“Quando la dottoressa è arrivata al terzo cuoricino che batteva, mia figlia Nicole si è agitata, anche lei forse aveva intuito che stava per succedere qualcosa.”.

E’ così che la trentatreenne Laura, già madre di Nicole, due anni, ha saputo di essere incinta di ben quattro bimbe, dopo essersi sottoposta ad una stimolazione ormonale.

“Ero preparata a questa possibilità, anche perché avevo tutti i sintomi della gestazione gemellare, come l’affanno.”. 

Lei e il marito, Claudio di 34 anni, hanno così cominciato a percepire che le loro vite sarebbero cambiate parecchio. Dovevano riorganizzarsi per accogliere nel miglior modo le nuove arrivate, cercando di risolvere i problemi di spazio in casa e quelli dei conti economici che, sicuramente, tra pappe e pannolini, si sarebbero moltiplicati per quattro, almeno.

Laura, mentre le custodiva tutte teneramente nel grosso pancione, non ha pensato nemmeno per un attimo ad accettare il consiglio dei medici, che l’avevano visitata e che parlavano di eliminare alcuni dei feti, per garantire una buon sviluppo agli altri.

“Inizialmente mi sono rivolta a vari centri fuori provincia, per capire come affrontare la gravidanza. Mi consigliavano l’embrioriduzione, spesso anche come unica possibilità. È stato un passaggio difficile, ma più mi dicevano che sarebbe stato meglio eliminare due bimbi, più io mi convincevo del contrario. La svolta è stata l’incontro con un neonatologo che mi ha mostrato tutti gli aspetti di questa decisione, non dal punto di vista ginecologico, ma del neonato.”. 

“Mi sono sempre sentita bene, positiva. Tutti mi ripetono, ti è capitato perché potevi affrontare questa cosa. Ed è così, è stato così.”.

Laura ha fatto una scelta molto coraggiosa, che tanti ritenevano rischiosa. Lei e Claudio non hanno voluto rinunciare a nessuna delle bambine. Il marito era il più timoroso dei due: “Ero preoccupato per Laura, ho voluto sapere tutti i rischi che avrebbe corso, i medici mi hanno rassicurato dicendo, però, che i pericoli maggiori avrebbero riguardato le bambine che sarebbero potute nascere prematuramente.”.

Alla trentaquattresima settimana infatti le bimbe sono nate, nell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: Giulia, Giorgia, Giada, Elisa stanno tutte bene, respirano autonomamente e pesano circa un paio di chili l’una.

“E’ stato bellissimo, meraviglioso, indescrivibile. Voglio dire a tutte le donne che come me si sono trovate ad affrontare una gravidanza plurigemellare di non arrendersi, di andare avanti.”. 

Questa coppia è stata premiata per il loro amore genitoriale. A loro, che non rivelano in cognome, né il paese di provenienza, per non suscitare assillanti interventi mediatici, i nostri migliori auguri e la nostra ammirazione.

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