“Avevo nove anni, l’apparecchio ai denti ed ero sola a casa”, comincia così il racconto di un personale e terribile ricordo che l’ex presidente 38enne di Emergency, Cecilia Strada, ha deciso di condividere attraverso un lungo post pubblicato sul suo account facebook. Nel racconto denuncia di essere stata molestata in tenera età, 9 anni, da un uomo adulto insospettabile, un professionista amico del padre Gino Strada. “Quando l’ho scritto pensavo l’avrei pubblicato con uno pseudonimo; oggi, in effetti, non vedo più il motivo per farlo” fa sapere Cecilia Strada riferendosi alla lunghissima scia di donne che nell’ultimo periodo hanno dichiarato di aver subito delle molestie sessuali dopo l’esplosione del caso Weinstein in Usa.
L’uomo però insiste. ” ‘Metti una mano nei jeans e guarda di che colore sono’. Non lo voglio fare. È tutto sbagliato. Non so come uscirne. Improvviso: ‘Non posso farlo. Perché… – la trentanovenne: perché sei un porco pedofilo di merda, ecco perché! – perché sono troppo stretti’, dico. ‘Mi piacciono i jeans stretti’, fa lui – la trentanovenne urla ‘Cretina! Bella improvvisazione! Allora potevi anche dirgli scusa-ma-sto-facendo-merenda-con-una-bella-banana!’. Lui va avanti: ‘se sono così stretti devi tirarli giù, per guardare bene’. A quel punto divento un blocco di pietra. Una sensazione fisica: mi sento tutta dura, fredda. Un unico blocco. Di pietra. Dico ‘No, non posso’. Insiste. Insisto anch’io: ‘No, non posso, sono troppo stretti per tirarmeli giù’. Mi attacco alla mia improbabile scusa, mi rendo conto che è assurda, ma la ripeto e la ripeto, insisto. No. Dopo un po’ desiste, saluta, mette giù”.
“Ci ho messo parecchie settimane – parecchie settimane in cui morivo di vergogna ogni volta che squillava il telefono e mi infilavo in bagno per non dover rispondere – per decidere di dirlo a un amico della mamma e poi, insieme a lui, dirlo alla mamma. Non so che cosa abbiano fatto, ma il tizio non ha più telefonato a casa mia. Qualche anno dopo è morto. E mi spiace aver perso l’occasione di chiamarlo finché ne avevo il tempo, per fargli fare due chiacchiere con la me stessa grande” ha ricordato ancora Cecilia, concludendo: “A distanza di anni, però, la domanda più dolorosa rimane questa: l’ha fatto con qualcun altro? Ha fatto di peggio? E se ha potuto fare di peggio, è perché non ho fatto abbastanza per fermarlo? Chissà.»
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