“Amore ,sono incinta”. Da quel momento la nostra fiducia è aumentata

Avevo 21 anni quando ho scoperto di essere incinta del mio ragazzo. Stavamo insieme da due anni e mezzo ma avevamo un percorso ancora lunghissimo da fare prima di costruirci una famiglia.

E’ capitato così per caso. Il ciclo non mi è tornato quel mese e io sorridendo ho fatto il test con la certezza che non era possibile che fossi incinta. Era positivo.

“Amore ,sono incinta”.

Ho visto la felicità esplodere nei suoi occhi. Subito ha detto…sì. Quando la notizia è arrivata ai suoi parenti, c’è stata una reazione contraria, addirittura uno zio, malato gravemente di cancro, ci ha prospettato l’aborto come la soluzione migliore.  Anche mio padre si è molto arrabbiato, e io avevo molta paura di lui, ma non è stato così severo come mi aspettavo. Mio marito all’epoca non aveva uno straccio di lavoro,la sua famiglia permetteva poco perché sua madre era disabile e suo padre era un uomo invisibile nella sua vita. Non sapevamo che pesci prendere.

E’ stata, quella, una giornata molto lunga .

La sera, nella mia testa, albergava solo la proposta dello zio …e un gran mal di testa.

Prima di chiudere gli occhi ,ho chiesto a Dio di guidarmi, perché avevo tanta paura.

Il giorno dopo, dopo le analisi del sangue, quello che ora è mio marito mi ha detto :

“Il bambino nascerà, questa creatura è nostra e con l’aiuto di Dio ce la faremo.

E’ così è stato. Ci siamo sposati, il matrimonio è stato bellissimo, abbiamo avuto la cerimonia e tutto quello che potevamo desiderare.

Nel viaggio di nozze ci siamo fermati a Pietrelcina e mio marito ha fatto un sogno

nel quale Padre Pio e San Francesco gli indicavano un sentiero, all’inizio pieno di buche, poi man mano erboso e liscio.

La nostra fiducia è aumentata.

Abbiamo fatto dei sacrifici ma adesso a distanza di due anni e mezzo abbiamo due figli :una femmina che si chiama Mariagrazia, per devozione alla Madonna, e un maschietto. Mio marito lavora e abbiamo tutto ciò che si può desiderare.

La fede sposta le montagne.

R.