Genitori-nonni, il pg: “Ridategli la figlia”
Ricorderete il caso di Gabriela e Luigi, due genitori di Mirabello a cui tempo fa era stata tolta la figlia – nata nel 2010 – perché considerati troppo anziani. La donna oggi ha 57 anni, mentre il marito e padre della piccola ne ha 69. Nella giornata del 30 novembre , il Pg della Cassazione Francesca Ceriani ha chiesto che la bambina sia ridata ai genitori biologici, poiché il fatto che la bimba “sia stata adottata non può ottenere tutela perché si tratta di una situazione la cui genesi non è legale“.
I genitori confidano nella giustizia
I genitori, fa sapere l’avvocato, sono emozionati e confidano nella giustizia, con la speranza di poter riabbracciare la loro bambina. Eccetto quello anagrafico, nessun altro elemento ha spinto nel 2010 la corte di Cassazione a sollevare dalla responsabilità genitoriale Gabriella e Luigi.
Infatti, il pretesto fu la segnalazione di un vicino di casa che aveva avvertito i carabinieri perché la piccola era rimasta un attimo sola in auto, sul seggiolone, mentre il padre scaricava le borse della spesa. Da quell’episodio è iniziato il calvario della coppia, fino alla decisione del tribunale secondo il quale Viola non sarebbe più tornata da mamma e papà poiché troppo “anziani ed egoisti” per prendersi cura della piccola nata grazie alle tecniche della fecondazione assistita.
La motivazione del tribunale
La motivazione che il Tribunale aveva dato fece rabbrividire tutti quanti. Infatti i giudici erano dell’opinione che la piccola sia stato “il frutto di una applicazione distorta delle enormi possibilità offerte dal progresso in materia genetica” e che il desiderio di concepirla sia stata “una scelta che, se spinta oltre certi limiti, necessariamente implica l´accantonamento delle leggi di natura e una certa indifferenza rispetto alla prospettiva del bambino“.
Una nuova speranza
Di conseguenza la piccola venne affidata ad un’altra famiglia. Per un preve periodo a Luigi e Gabriella era stato concesso il permesso di vederla sotto gli occhi vigili degli assistenti sociali. Poi 4 anni fa, nel 2013, in base a quanto disposto dei magistrati, arrivò lo stop definitivo di visite e contatti.
Oggi, però, per la coppia vi è di nuovo la speranza di poter tornare a vedere e crescere la loro bambina, portatagli via ingiustamente per motivazioni ingiustificabili.