Omicidio Loris di 3 anni fa: la madre Veronica Panarello scrive una lettera al figlio

3 anni fa moriva Loris: la lettera di Veronica Panarello

Il 29 novembre di 3 anni fa il piccolo Loris, di 8 anni veniva strangolato, in casa sua a Santa Croce Camerina, nel Ragusano, con una fascetta di plastica per poi essere buttato nel canalone della contrada Mulino Vecchio. É questo l’agghiacciante scenario nel quale si è svolta una delle più controverse vicende giudiziarie degli ultimi anni, unica indagata la mamma del bimbo, Veronica Panarello.

La lettera di mamma Veronica

Veronica PanarelloQualche giorno fa, la donna, dopo tre anni dal terribile dramma, è tornata a parlare. Infatti, Veronica ha scritto una lettera al figlio: “Loris mio grande amore, faccio tanta fatica a scriverti. La tua assenza è un vuoto incolmabile, un dolore lancinante una ferita aperta quotidianamente a cui non darò mai la parola rimarginata“.

I ricordi non bastano più e poterti riabbracciare è un desiderio fortemente sentito, non ci sei più ma io continuo a negarlo a me stessa perché accettarlo è impensabile. Sono trascorsi tre anni ma tu sei sempre presente nel mio cuore, nella mia mente e non c’è istante nella mia quotidianità in cui non ti senta al mio fianco, vorrei che tu mi prendessi per mano e mi conducessi dove il tempo non esiste per poter ricevere da te quel bacio che mi lasciava le guance umide.” Queste le parole della mamma del piccolo, per la quale è giunta martedì la richiesta di conferma in appello della condanna a 30 anni di carcere.

I fatti

“Fragile e bugiarda”, cosi è stata definita dagli inquirenti. Veronica Panarello, durante i mesi di detenzione in carcere, si è sempre proclamata innocente, cambiando più volte versione dei fatti, fino ad arrivare a quella definitiva.

Per lei a prendere la vita di suo figlio sarebbe stato il suocero Andrea Stival, con il quale aveva una relazione extra-coniugale che Loris avrebbe scoperto. “Una versione non suffragata da alcuna prova”, ha affermato il pm Marco Rota, il quale ha richiesto per l’indagata una condanna a 30 anni di reclusione.

La disperazione di papà Davide

Davide, il marito, o meglio ex marito della donna, vittima di una tragedia si è visto portar via il figlio e il lavoro per badare a quello più grande. L’uomo si affida alla giustizia, convinto che farà il suo dovere.