Bambini percossi, rinchiusi in luoghi buii, costretti a mangiare con la forza. Maltrattati talmente tanto che, dopo anni, alcuni di loro hanno ancora paura. A Verona sta avendo luogo un processo contro un’insegnante 43enne di un asilo nido.
Sta avendo luogo un processo nei confronti di una insegnante 43enne accusata di maltrattamenti nei confronti dei bambini di un asilo nido di Verona. I piccoli che sarebbero stati picchiati, rinchiusi al buio, obbligati a mangiare con la forza, a volte anche il vomito. La maestra, ora imputata, svolgeva nel periodo a cui risalgono i fatti anche il ruolo di coordinatrice all’interno della scuola. Come ricostruiscono i quotidiani locali, secondo il pubblico ministero Elvira Vitulli dal 2008 al 2013 l’insegnante avrebbe avuto, verso molti bambini dell’asilo, una condotta psicologicamente e fisicamente violenti. Avrebbe utilizzato metodi poco ortodossi per punirli: li prendeva a schiaffi, li pizzicava sulle labbra quando piangevano, li sculacciava e strattonava se non volevano dormire ecc… Quando i bambini si rifiutavano di mangiare la donna in questione li avrebbe obbligati con la forza e, per punizione, li lasciava da soli nel corridoio.
Le testimonianze contro l’insegnante
“Mia figlia la chiamava ‘la maestra cattiva‘: una sera è tornata a casa, dicendo che l’insegnante le aveva dato una sberla e l’aveva fatta cadere a terra, così il giorno dopo ho chiesto spiegazioni e lei ha negato di averla picchiata, ma ha detto di averle dato uno straccio in mano perché pulisse ciò che aveva rigurgitato”, ha detto la mamma di una delle bambine che sarebbero state maltrattate durante il processo. L’insegnante, dal canto suo, ha sempre negato ogni accusa.
“Mi raccontava che veniva rinchiusa al buio per punizione e da allora, anche adesso che ha undici anni, continua ad avere paura e deve sempre essere accompagnata da qualcuno”, ha raccontato un’altra mamma. Tra le persone che hanno testimoniato durante il processo ci sono anche alcune colleghe dell’insegnante. Una di queste ha ricordato un episodio: una bambina stava mangiando uno yogurt e la collega l’avrebbe forzata mettendole il cucchiaino in bocca tanto da far rimettere la piccola. “A quel punto lei ha raccolto ciò che era uscito con il cucchiaino e lo ha dato alla bambina”, ha affermato l’insegnante. Un’altra ha raccontato di una bambina che aveva difficoltà a dormire al buio: “Quel giorno ha vomitato sul cuscino e ho visto la nostra coordinatrice che cercava di farla ricoricare sempre lì”.