Il tema di una gravidanza durante l’adolescenza, è sicuramente molto delicato e qualcosa che vediamo come molto lontana da noi, quasi impossibile da immaginare. Ma succede, più spesso di quello che si pensa. Per alcuni è una disgrazia, per altri una gioia infinita.
Questo è la storia di Teresa, la mamma. Oggi ha 19 anni, ma quando ha scoperto di aspettare una vita dentro di sé ne aveva appena sedici. Questa è la storia di una giovane mamma adolescente.
Ciao Teresa, ovviamente scoprire di aspettare un figlio a quell’età è qualcosa di sicuramente inaspettato. Come ti sei sentita una volta scoperto che eri incinta?
“Alle parole della ginecologa “Teresa tu sei incinta” sono rimasta pietrificata. Sono stata invasa da una paura incredibile, per non parlare del fatto che mia madre mi aspettava fuori dalla stanza. Quando è entrata e ha scoperto il tutto, ha urlato. Le urla saranno durate almeno trenta minuti.
Arrivati a casa, mi sono buttata sul divano e mio padre mi si è avvicinato, dicendomi delle parole bellissime: “Lo cresciamo insieme questo bambino, non devi avere paura.. ti aiuteremo noi”. L’appoggio dei miei genitori è stato sicuramente fondamentale. Non vi racconto la reazione di Emanuele, ma dopo un’iniziale sconforto, del tutto naturale, si è rimboccato le maniche e ha scelto la via più difficile, ma anche quella più bella e indescrivibilmente emozionante.
Ribadisco che i miei genitori hanno avuto un ruolo fondamentale, anche nella difficile scelta su come procedere. Io mi sentivo persa, loro mi hanno aiutato a chiarirmi le idee e fare una scelta, che si è rivelata la più giusta e meravigliosa della mia vita”.
La vita di una mamma adolescente è sicuramente piena di difficoltà, quali sono le maggiori? E cosa vi differenzia da una coppia trentenni con figlio?
“La cosa che è più difficile è non avere uno spazio per noi tre come famiglia. Ovviamente in questi due anni, le nostre famiglie ci hanno dato un aiuto immenso. Tra i miei impegni scolastici e il lavoro di Emanuele siamo stati entrambi molto impegnati, ma abbiamo sempre avuto una persona che potesse badare a Riccardo. E per questo sarò per sempre immensamente grata. Soprattutto per il fatto che ci hanno permesso di vivere una vita quasi “normale”, ci siamo divertiti, abbiamo continuato i nostri hobby e io sono riuscita a completare gli studi. Sicuramente, avendo sedici anni al tempo, ho risentito maggiormente di questo cambio di vita.
Quindi pur ringraziando infinitamente la mia famiglia, non è sempre facile condividere una casa con una marea di persone: i consigli dei nostri genitori, a volte, sono leggermente oppressivi. Questo perché credono che la nostra giovane età non ci renda in grado di prendere delle decisioni autonomamente, dalla pappina troppo calda o al maglioncino troppo leggero per Riccardo.
Io assolutamente non metto in dubbio l’amore che mettono in tutto ciò che fanno.. Santi Nonni! Ma spesso risento del fatto che non sia proprio chiara la differenza di ruoli: io sarò per sempre la loro bambina, ma ora sono mamma del mio bambino.
Il mio desiderio più grande è quindi quello di vivere insieme, perché sicuramente cambierebbero molte cose: potremmo iniziare a costruire una vera e propria famiglia, con i nostri orari e soprattutto i nostri spazi”.
Ovviamente Riccardo è diventato la persona più importante della tua vita, ma pensi mai come sarebbe la tua vita senza tuo figlio?
“Non nego di averci pensato, ovviamente. I miei progetti a sedici anni, non comprendevano assolutamente quello di diventare mamma, come è più che comprensibile. La mia passione da sempre è la danza, una vera e propria devozione, e soprattutto quello che avrei voluto fare per tutta la vita: il mio sogno più grande sarebbe stato di ballare con compagnie di danza, viaggiando in tutto il mondo. Questo sarebbe stato il mio lavoro dei sogni, ma una volta scoperto di Riccardo tutto, e dico tutto, è passato in secondo piano. Sarà una frase banale, ma l’amore per un figlio è qualcosa di inspiegabile: tutto ciò che fai, lo fai per lui. Per dargli il meglio possibile e farlo crescere sereno e felice. Rifarei qualsiasi cosa che ho fatto per lui: dalle nottate in bianco con sveglia alle sette per andare a scuola o le ricreazioni passate a togliermi il latte. Non le ho mai viste come un peso, perché è tutto per lui. Penso che solo un genitore possa capire questo amore incondizionato e auguro di provarlo a tutti, prima o poi.”
Un bambino è qualcosa che ti scombussola la vita, soprattutto alla tua età. Quali sono stati i cambiamenti più radicali, sia positivi che negativi, che hai dovuto affrontare?
“Io non sono un ragazza fissata con l’uscire, il fare festa ed andare in giro. Sicuramente, mi piace divertirmi e andare a ballare, ma diminuire queste abitudini non mi ha sconvolto più di tanto. I cambiamenti più influenti sono stati quelli a livello di orario e di frenesia della vita: sveglia alle sei, prepararsi per scuola, allattare Riccardo, prendere il bus, stare a scuola, togliersi il latte, tornare a casa, allattarlo di nuovo, addormentarlo, studiare mentre dorme, approfittare di ogni piccolo momento libero.
Ora che Riccardo è un po’ cresciuto e soprattutto non ho più il peso della scuola, le cose sono molto migliorate. Pur avendo trascorso anni di frenesia, stanchezza, continui impegni, mio figlio mi ha sempre dato la forza per affrontare tutto con il sorriso, senza buttarmi giù mai.”
Come ti senti ad essere una giovane mamma?
“Siamo giovani genitori e abbiamo tanto da imparare. Io penso che sia l’unione a fare la forza.. una famiglia veramente unita è sinonimo di serenità. Non parlo della famiglia del Mulino bianco, ovviamente non mancano litigi e urla, come è normale che sia. Si impara sempre qualcosa e insieme, impari sicuramente di più. Si conoscono i difetti dell’altro, impari ad apprezzare ogni minuscolo gesto. Ogni piccola cosa è fondamentale in una coppia, soprattutto quando c’è anche un figlio. Noi siamo giovani, ma non possiamo prenderci sempre dei momenti per noi due.. per organizzare un viaggio, dobbiamo prima pensare a Riccardo, poi a noi. Ma non è così impossibile.
Comunque, credo che l’amore tra i genitori sia la base su cui costruire qualsiasi cosa. La famiglia nasce dell’amore tra genitori: Emanuele ed io abbiamo avuto momenti non sempre sereni, ma tutto è servito a capire chi siamo e cosa volevamo dalla vita. Lui e Riccardo sono le persone più importanti della mia vita, quindi sia che siano giovani genitori che più avanti con l’età, la condizione necessaria è l’amore”.
Come vedi il tuo futuro?
“Questa esperienza mi ha insegnato che non puoi aspettarti nulla dal futuro, perché tutto può cambiare in un solo secondo. Ovviamente desidero più di ogni altra cosa trascorrere il resto della mia vita mano nella mano con Emanuele, invecchiare insieme e vivere ogni singola cosa insieme. Tutto questo insieme al nostro piccolo grande amore Riccardo. Il futuro però è imprevedibile, anche se molti credono nel destino.. nel fatto che Riccardo dovesse nascere, fare separare me ed Emanuele, per poi riunirci tutti e tre insieme.”
Quale può essere il tuo augurio ad una giovane coppia, che si trovi nella vostra stessa situazione?
“In base alla mia esperienza, tutto questo vale di essere vissuto. La vita è un dono prezioso, ma ognuno deve decidere come comportarsi, ascoltando i consigli ma non dovendoli seguire per forza. A tutte le ragazze con il pancione, faccio i miei auguri più grandi. Il momento più emozionante e indescrivibile della mia vita, è stata la nascita di Riccardo. Inoltre auguro il meglio a tutte le baby mamme come me e anche ai baby papà. Non esiste gioia, o dolore, più bello che dare la vita ad un altro essere umano: ancora oggi, dopo due anni, mi stupisco di tutto quello che sia successo.. un figlio di due anni a quasi diciannove anni. Sembrerò ripetitiva, ma le difficoltà, paura, ansie non batteranno mai l’amore provato per un figlio, è indescrivibile”.