Mamma in affitto si pente: “Tengo il bimbo”. Ma il giudice dà ragione ai genitori gay adottivi

    Si offre come madre in affitto ma dopo cambia idea. Per i giudici, in seguito ad una lunga battaglia legale, però, la donna dovrà rinunciare alla custodia del bimbo in favore della coppia che ha aiutato a diventare genitori. Una madre surrogata pentita della sua decisione, aveva fatto richiesta per la custodia del bimbo nato 18 mesi fa, tuttavia la mamma del piccolo ha perso la sua causa contro la coppia gay con cui si era messa d’accordo per mettere in affittò il suo utero. E dovrà rinunciare al piccolo, come stabilito dal giudice di appello.

    La decisone del giudice

    mammaLa donna aveva firmato un accordo con la coppia conosciuta online, e più di due anni fa, nel settembre del 2015 era volata a Cipro per effettuare il trasferimento di un embrione in una clinica specializzata. In seguito è avvenuto un litigio al quale è seguito la decisione della madre surrogata e di suo marito di tenere il bambino, venuto al mondo ad aprile dello stesso anno. La coppia gay ha quindi intentato causa, vinta in primo grado e ora anche in appello. I giudici hanno inoltre dichiarato che la decisione di concedere alla donna e a suo marito di vedere il bambino solo 6 volte l’anno è più che giusta. In questo caso, per tanto, i tribunali hanno dato maggior rilevanza al fattore genetico (uno dei due componenti della coppia è il padre biologico del piccolo) e al benessere psicologico del bambino che, a parere dei giudici, verrebbe assicurato vivendo con il vero padre.

    I giudici hanno però rimproverato la coppia gay per aver reso nota la vicenda pubblicizzandola e gli hanno imposto di non parlare con la stampa o i media. Da quest’avvenimento potrebbe essere realizzata una legge specifica volta a regolare gli accordi di maternità surrogata.